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Promesse, promesse… ma il lavoro cos’è?

Lavoro part-time, assistente alla vendita e mansioni di segreteria. Ho fatto corsi per anticendio, infortunistica, primo soccorso… ditemene uno e io ce l’ho.

(Bugia: non porto i muletti. Mi manca.)

Ma… ma volevo dare una piccola mano in più a casa, arrotondare lo stipendio. Concedermi qualche “lusso” (un weekend da qualche parte, una borsa decente e non da quattros oldi del mercato, non roba da 1000 euro, eh. magari solo 80…).

Cerco su un sito di offerte di lavoro. Invio un po’ di curriculum. e poi la vedo.

AZIENDA DEL COMUNE DI C——O CERCA SEGRETARIA BACK OFFICE PER AMPLIAMENTO ORGANICO. RICHIESTO DIPLOMA, ANCHE PRIMA ESPERIENZA.

Mansioni di segreteria? Lo faccio pure dove lavoro adesso, quindi, dov’è il problema? Invio il curriculum, e dopo qualche giorno, mi arriva la telefonata. Ho il colloquio – anche se non mi dicono per quale posizione, e nell’annuncio non veniva indicato il nome della ditta, ci arrivo per esclusione, decido di presentarmi. Ma… ma, sento puzza di bruciato.

Non mi aspettano in sede. Oh, no, mi aspettano nella hall di un hotel.

Gli headhunters sono di bella presenza, ma molto, molto giovani, e riconosco la parlantina di lui, quella da venditore. E difatti… vendono “sistemi per la rimozione acari” (altresì detti aspirapolveri da 3000 euro o giù di lui, ma non è mai stato detto a chiare lettere). Ma, mi dice lui, non fanno porta a porta. No. Loro vanno dal cliente. ed io sono perfetta perchè SONO ASSISTENTE ALLA VENDITA!

(Peccato che fare la commessa ed il porta a porta sia un po’ diverso, eh- nel primo caso, rispondi ad un bisogno che si è gia presentato, incrementandolo, nel secondo devi creare quel bisogno. Sono due aspetti psicologici completamente diversi, che ti fanno relazionare con il cliente e l’utente in maniera drammaticamente diversa, e l’essere portato per uno non significa automaticamente essere portati per l’altro. )

Ma…. ma non mi devo preoccupare. Le cose si decideranno il giorno dopo, mi dice. quando ci sarà la giornata di prova, prima teorica e poi pratica e poi nei dieci giorni di prova (non retribuiti, nonostante la legge dica il contrario) perciò chissà, potrei eventualmente finire a fare la segretaria, mi dice. Mi farà sapere, mi dice. In serata. E intanto è sttao vago sul lavoro, mi ha chiesto nulla delle mie esperienze pregresse, e via di scorrendo. Giusto se ho la macchina.

E in serata mi chiama. Io intanto ho sentito puzza di bruciato da dieci chilometri, e mi vedo mollare un lavoro da commessa dentro un bel negozietto per andare a rifilare aspirapolveri alla gente, per la stessa cifra. Guidando con qualsiasi tempo, per qualsiasi tipo di strada, andando, come si dice dalle mie parte, a cà del diavolo. Dopo aver dovuto comprare io un aspirapolvere che non mi posso permettere e aver litigato con tutti i miei famiglairi e conoscenti perchè ho cercato di rifilarlo pure a loro.

Indovinate? Ho passato il colloquio.

Domando per quale mansione: Beh, si vedrà, mi dice,dopo la prova sul campo (e quindi, cosa fai, ti porti il computer dietro e mi fai fare fatture in loco?), ma io insisto. Mi state prendendo in considerazione per le mansioni di ufficio (che so benissimo che non si sono, sono fasulle, ma voglio vedere cosa mi dice), chiedo. No. Io ho a che fare con i clienti. Quello è il mio quadro. Ed è allora che, gentilmente, rifiuto. Cerco di migliorare, dico. Spiego che non sono interessata a girare per guadagnare la stessa cifra che guadagno nel mio attuale lavoro. Ma, lui dice, Federico senzacognome, ci sono le provvigioni. Ribadisco doi no, voglio migliorare, non tornare indietro, e, aggiungo qui, non certon lavorare dieci giorni a gratis per poi essere presa a calci nel deretano.

Mi attacca il telefono in faccia. E io dormo una notte tranquilla.